• Il Torrione martiniano fa parte di un imponente sistema di fortificazione progettato dall’architetto senese Francesco di Giorgio Martini su commissione del Duca Federico da Montefeltro.
    Il complesso architettonico, ancora in costruzione nel 1481, si componeva di una poderosa Rocca, in posizione sopraelevata rispetto al piano cittadino e del Torrione, inserito nella cinta urbica medievale.
    Le due strutture erano collegate tramite un camminamento sotterraneo, il “soccorso coverto”, ancora interamente percorribile, articolato in oltre 360 gradini che dal Torrione risalivano la collina per aprirsi all’interno della Fortezza.
    La Rocca, smantellata nel 1502 su disposizione di Guidobaldo da Montefeltro per impedirne la presa da parte di Cesare Borgia, rientra tra i progetti di maggior rilievo e soddisfazione dell’architetto senese, come desumibile dalle minuziose descrizioni che ne fa nel suo Trattato, unica fonte iconografica per ricostruirne le originali sembianze.
    Se della Rocca non rimangono che delle rovine, intatto rimane il fascino suscitato dalle forme e dagli ambienti del Torrione. Dalla caratteristica forma a ellisse si sviluppa su 5 piani raccordati da scale lumacate culminanti nel ballatoio aperto in cui caditoie e feritoie si alternano a difesa della città.
    Le calibrate scelte costruttive che informano l’intero complesso rappresentano innovative soluzioni architettoniche che il Martini sperimenta per far fronte al recente impiego delle armi da fuoco e rendono la costruzione cagliese un mirabile esempio di architettura militare di transizione.
    Paragonato esso stesso ad una scultura scavata nella pietra, dal 1997 il Torrione è sede del Centro di Scultura Contemporanea, ospitando opere site specific di artisti di calibro internazionale tra cui Eliseo Mattiacci, Jannis Kounellis, Hidetosci Nagasawa, Giulio Paolini, Giuseppe Uncini, Marco Gastini, Gilberto Zorio, Ernesto Porcari, Paolo Icaro, Nunzio, Salvatore Scarpitta.