Una delle meraviglie creata dal fenomeno dell’erosione sulle rocce carsiche che compongono il massiccio del Nerone è il suggestivo arco in pietra in località Fondarca. Raggiungerlo è piuttosto semplice e offre una bella passeggiata tra piccoli borghi e inaspettate emergenze naturalistiche.
Da Cagli è necessario dirigersi in direzione Pianello e da qui salire fino al piccolo abitato di Pieia. Qui inizia il sentiero 20, segmento del più esteso Sentiero Italia, che dopo circa un quarto d’ora di cammino conduce ai piedi di uno spettacolare arco di pietra che dà accesso ad una sorta di anfiteatro naturale, probabilmente ciò che resta di una grotta cui è crollata la copertura. Accanto è una più piccola grotta, detta delle nottole, per il tipo di animali che qui sovente si rifugiano, in cui sono stati recentemente rinvenuti dei manufatti risalenti all’età del bronzo che fanno ipotizzare questo luogo abitato sin da tempi remoti. Ben visibili anche le vestigia di un muro appartenente all’eremo di Font Arco. Ancora qualche passo più oltre si apre alla vista una piccola cascata le cui acque, con un bel salto che dall’alto precipita a terra, contribuiscono a creare un’atmosfera quasi edenica.
Meta di amanti della natura e di scorci singolari, muovono qui i primi passi gli appassionati di speleologia che utilizzano questo ambiente come una vera e propria palestra.
La Gola del Furlo, a 15 km da Cagli, presenta alcuni tra i paesaggi più suggestivi della regione Marche. Si presenta come una ampia fenditura che separa i Monti Paganuccio e Pietralata aperta dal rapido correre del fiume Candigliano che da qui procede in direzione del mare. Un’opera che ha impiegato milioni di anni a realizzarsi. Dal più antico calcare massiccio alla corniola, al rosso ammonitico ricco di fossili di animali marini, fino alla maiolica e alla scaglia lo stratificarsi delle rocce crea sfumature e varietà cromatiche che segnano il passo del tempo geologico dal Giurassico al Cretacico. La particolare conformazione geomorfologica contribuisce a creare un ecosistema diversificato abitato da una varietà di flora e di fauna senza pari. Dal 2001 si è deciso di tutelare e promuovere questa eccezionale biodiversità istituendo qui la Riserva Naturale Statale della Gola del Furlo con la ragguardevole estensione di circa 3600 ettari.
Questo magico luogo, anticamente scenario di feroci battaglie durante la guerra goto-bizantina, conserva un’antica galleria romana, un forolum (piccolo foro), cui deve il nome, fatta scavare nella roccia dall’imperatore Vespasiano in sostituzione di una più angusta galleria etrusca che le sorge ancora accanto. Luogo di passaggio obbligato per coloro che percorrevano la via Flaminia dagli anni ’80 è stata alleggerita dal traffico costruendo ben due altre gallerie parallele ad alta percorrenza. Dal 1920 una diga per la generazione di energia idroelettrica convoglia le acque del Candigliano generando un caratteristico lago artificiale. Si inserisce in questo particolare contesto il primo parco botanico culturale di Land Art delle Marche con più di 50 installazioni site-specific di altrettanti artisti chiamati a dialogare con le energie creative che questo luogo sprigiona.
Molte le attività che possono essere svolte nella Gola, dal trekking alle escursioni con guide naturalistiche specializzate alla scoperta dell’aquila reale e delle altre rarissime specie animali e vegetali che popolano la riserva. Offre possibilità di divertimento anche lo il parco avventura con percorsi acrobatici da praticare a tutte le età in piena sicurezza.
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