• Il Teatro Comunale di Cagli, raffinato esempio di “teatro all’italiana”, viene inaugurato nel 1878 con l’esecuzione dell’opera “Il Violino del Diavolo” scritta per l’occasione dal compositore Agostino Mercuri da Sant’Angelo in Vado.
    I progetti per la realizzazione della nuova sala teatrale risalgono al primissimo periodo post unitario. Dal 1871 hanno principio i lavori di riadattamento del preesistente palazzo Benedetti, acquistato per l’occasione dall’Amministrazione comunale. A coordinare i lavori gli architetti Giovanni Santini e Coriolano Monti, mentre la cura del maestoso apparato decorativo è affidata all’artista perugino Alessandro Venanzi. Di gusto eclettico è l’elegante foyer che introduce alla sala degli spettacoli, armoniosa negli ambienti e preziosa nell’ornato. Raffinati stucchi e delicati ori accompagnano lo sguardo del visitatore attraverso i tre ordini di palchi e loggione in cui si articola lo spazio della sala.
    Nel soffitto, dalla caratteristica cromia azzurra digradante al rosa sono mirabilmente descritte le allegorie delle sette Arti liberali (Aritmetica, Geometria, Musica, Astronomia, Retorica, Dialettica e Grammatica) cui corrispondono, descritti entro clipei a finto bassorilievo, i busti di due personaggi che sono stati designati a simbolo della disciplina cui riferiscono.
    Al centro della volta è possibile ammirare il rosone in legno finemente traforato e dalla duplice funzione, ornamentale e di servizio, per convogliare i fumi della combustione delle lampade in uso al tempo. Ancora oggi l’ornato si apre per far spazio all’elegante lumiera, in grado di sollevarsi oltre il piano di soffitto, in origine per favorire le procedure di accensione o spegnimento delle luci di sala, oggi per consentire le operazioni di ordinaria manutenzione.
    Merita una menzione speciale il sipario storico, anche questo sapiente opera di Alessandro Venanzi, in cui è descritto l’accampamento dell’Imperatore Federico Barbarossa che prese in assedio la città di Cagli nel 1162.
    Nato come teatro d’opera, in sostituzione del settecentesco Teatro delle Muse, ha accolto memorabili spettacoli e prestigiosi artisti. Ricordiamo in proposito il debutto, nel 1939, del celebre tenore Mario del Monaco.
    Riaperto nel 1999, a seguito di accurati lavori di restauro che ne hanno restituito l’originario splendore, il teatro comunale continua ad ospitare artisti e compagnie di fama che, tramite il sistema degli “asili teatrali”, scelgono questo palcoscenico per provare i loro spettacoli e presentarli al pubblico in anteprima nazionale.